
STEFANO TOMASSETTI - PHOTODREAMER
Anlong Pi, Cambogia - 10 luglio 2014
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A poche decine di chilometri dai templi di fama mondiale di Angkor, edificati dall'impero Khmer nel XII secolo, attuale sito archeologico patrimonio UNESCO, circa 300 persone, per lo più famiglie, lavorano e vivono in una discarica a cielo aperto in rapida espansione. Facendo una raccolta differenziata di plastica e metallo tra le montagne di rifiuti che arrivano quotidianamente con diversi camion dalla provincia di Siem Reap, nell'intento di guadagnare qualche dollaro rivendendo poi il materiale potenzialmente riciclabile.
Dal 2010 la situazione della discarica è peggiorata. Un aumento esponenziale di rifiuti scartati a Siem Reap ha raddoppiato la capacità della discarica, con conseguenti reazioni biologiche tra composti organici ed inorganici chimici pericolosi. Questi sottoprodotti tossici vengono lavati via dall’acqua piovana, contaminando il suolo e le acque sotterranee o emessi nell'atmosfera, dopo essere stati bruciati, in forma di gas inquinanti nell'aria. La combinazione di questi fattori ha reso l'aria sempre più pericolosa per la salute dei residenti di Anlong Pi, che respirano fumi tossici quotidianamente.